Bene, la ditta incaricata di procurare i tablet ci fa sapere che l'ordine è in viaggio, stiamo anche pensando a delle custodie per garantire una maggior protezione dello strumento e stiamo continuando a raccogliere materiale. Siamo convinti che appena ripartirà la scuola ci sarà una discreta "valanga" di articoli e informazioni su progetti come questo; un paio di giorni fa c'era un articoletto su Il Sole24ORE, che parlava di una sperimentazione che prenderà il via in Olanda, con la riapertura delle scuole, fa quasi pensare la risposta che ci ha dato la giornalista alla nostra comunicazione che non c'è bisogno di andare in Olanda per iniziative simili, anche se volutamente preferiamo meno enfasi.
In risposta ...ci ha chiesto se conoscevamo altre esperienze del genere... Pensavo che il dovere di informarsi fosse principalmente dei giornalisti, visto che basta interrogare Google per trovare simili iniziative. Un esempio? In quel di Fucecchio si muovono mica male, con il progetto di didattica digitale ...
Stiamo poi terminando la scheda tecnica del tablet scelto (la trovate nella sezione Quale Tablet?); per chi si appassiona di numeri, diffusione, penetrazione di Android nel mercato (giusto per capire se stiamo iniziando una marcia nel deserto o in una territorio meglio frequentato) ecco un sito di riferimento autorevole, anche se piuttosto tecnico, visto che si rivolge agli sviluppatori Android e agli esperti del mondo IT
E per questa volta nessuna noticina un po' critica? troppo entusiasmo? Giusto, sempre meglio spaziare a 360°, date allora un'occhiata anche a queste riflessioni della casa editrice La Scuola. Se a qualcuno interessa l'intero articolo, ci faccia sapere.
mercoledì 28 agosto 2013
lunedì 26 agosto 2013
non tutto il virtuale è virtuoso...
le
parole contano!
Stiamo sistemando le diverse aule virtuali che
utilizzeremo e girovagando a caccia di news incontro una notizia a
prima vista un po' deludente per il nostro progetto. Il sito di
provenienza è di quelli seri, lo gestisce il ricercatore Norberto
Bottani, un ricercatore originario della svizzera e attualmente
impegnato presso il polo universitario di Parigi, che nutre da sempre
una grande attenzione nei confronti della scuola italiana. Uno dei
suoi reenti post ha un titolo che potrebbe spaventarci un po', parla
del fallimento delle “scuole virtuali” negli USA.
Ma
come? proprio adesso che stiamo usando cose simili per il nostro
progetto?
Calma:
le parole contano.
Sbirciate
un po' l'articolo e poi continuiamo...
Noi
stiamo preparando delle “aule” virtuali, non una “scuola solo
sul web”; insomma, utilizzeremo degli strumenti che permettano agli
alunni di organizzare i materiali, i documenti, le verifiche... in
modo da poterli utilizzare sia a scuola che a casa, indipendentemente
dal luogo. Ma non ...dalle persone!
Dal sito della scuola si
arriva facilmente a vedere le nostre aule virtuali; abbiamo preparato uno spazio anche per l'attività
che andrà ad iniziare a breve. Lo trovate nel corso chiamato “Atrio
della scuola” il primo dell'elenco; il sistema che gestisce tutto questo prevede che gli
utenti, per entrare, forniscano il loro nominativo e la password, ma
in questo caso è anche possibile entrare come ospite (cliccate sul bottone, come indicato dalla figura, quando vi compare la schermata con la richiesta dell'account).
Potrete così dare un'occhiata e consultare i vari materiali inseriti. Sarà anche lo spazio
'tecnico' per fornire consigli, suggerimenti e quant'altro potrà
essere necessario... Ad esempio leggete la bozza che stiamo
preparando per regolare l'utilizzo del tablet: è già presente...
lunedì 19 agosto 2013
Ferragosto è bello che archiviato ;-) ma andiamo avanti con le idee e le riflessioni; il dibattito sui tablet, sui libri digitali, sulla migrazione dalla carta al bit è certamente molto vivo e sicuramente avremo modo di verificarlo direttamente; intanto è meglio prepararsi, studiare e conoscere bene la situazione, i vari aspetti, le diverse teorie, le mode e i dati precisi che ci permetteranno di affrontare in modo realistico questo "passaggio", provate ad esempio a leggere la recensione di questo libro fresco di stampa
a prima vista, una
voce fuori dal coro? O una persona con le idee particolarmente chiare e documentate? E' sempre utile il confronto, ma... davvero la scuola ha il dovere di “adattarsi”
alle nuove tecnologie? Non avrebbe più senso invece proporre una didattica
che ne tenga conto, che le conosca e che aiuti gli alunni a confrontarsi con questo mutato contesto informativo, con senso critico e
apertura alle possibilità inedite che lo strumento consente?
Continuiamo allora con il nostro approfondimento sui temi legati al lavoro che ci
accingiamo a svolgere; partiamo dall'assioma che buona parte delle
ricadute culturali della scuola finiscono sui docenti, che forse sono
gli unici a cogliere tutti gli aspetti, i vantaggi e i rischi di
quanto si svolge tra le 4 mura di una classe. Se gli alunni
leggessero anche solo un decimo di quanto il docente deve utilizzare
per approntare una buona lezione, non ci sarebbero molti problemi! Ma restiamo
coi piedi per terra. Uno degli aspetti che vogliamo verificare è
proprio quello dei “cambi culturali” e delle trasformazioni che
uno strumento può innescare. Senza avere la presunzione di trattare
gli alunni come dei criceti (o meglio, delle cavie) è necessario
anche tenere presenti molti aspetti che si scoprono appena sotto la
buccia dell'idea “metti un tablet a scuola”.
Per approfondire il discorso provate a dare un'occhiata anche a questo articolo comparso su Avvenire
che
intervista proprio l'autore del libro “Contro il colonialismo
digitale”; non si tratta tanto di critiche in astratto
sull'accelerazione che il mercato imprime alla digitalizzazione di
tutto (dalle foto ai libri, per l'appunto). Giusto per non andare a tentoni e muoversi con maggior attenzione.
martedì 13 agosto 2013
chi ben comincia... e per arrivare a settembre senza affanni
abbiamo già incaricato una ditta locale di procedere con l'acquisto
dei tablet, in modo da poter iniziare già da settembre a lavorare in
modo efficace. Come illustrato nella sezione dei vari tablet passati in rassegna, ci siamo
dedicato a lungo a testare e provare direttamente le
macchine.Fortunatamente oggi è possibile fare scelte più ragionate
e soprattutto non limitarsi al negozio sotto casa. Alla fine la
scelta è ricaduta sulla macchina che a parità di costi (anzi,
speriamo siano ancora minori) presentava le caratteristiche migliori.
Abbiamo scelto un tablet con il doppio della Ram di quelli
attualmente in giro (2Gb), con una batteria notevolmente più potente di
quelle disponibili sugli altri modelli (10000 mAh), con un schermo che ha la
stessa qualità degli iPad (Retina, una risoluzione di 2048x1536 pixel); come tipologia lo schermo è da 9,7” perché
ci sembra più adatto ai vari utilizzi scolastici, non è il pur diffuso 10” che sembra fatto apposta per guardare i film o per giocare coi
videogame. Se tutto procede secondo i piani già da metà settembre
potremo cominciare a utilizzarli (ma prima... faremo qualche corso
anche con i genitori e daremo chiare indicazioni sulle modalità di utilizzo).
Ecco il link per saperne un po' di più.
Ma
come dicevamo, la “ferraglia” è solo uno degli elementi del
nostro lavoro: ce ne sono tanti altri, dagli ebook digitali che
abbiamo scelto e stiamo definendo, alle aule virtuali che sono già
in cantiere.
venerdì 9 agosto 2013
Quante scoperte, quando si esplora ...
Abbiamo aperto il blog da pochi giorni ma si nota che un po' di visite (e speriamo anche di letture) vengono fatte.
Proprio in questi giorni prima di ferragosto stiamo definendo alcuni aspetti che ci serviranno per partire col piede giusto.
Proprio in questi giorni prima di ferragosto stiamo definendo alcuni aspetti che ci serviranno per partire col piede giusto.
E mentre si fanno test, si mette a dura prova il tablet e si cerca in rete un riferimento, un consiglio, un chiarimento... si scoprono tante cose. Interessanti, anche :-)
Partiamo ad esempio da un post trovato su un blog abbastanza particolare; l'autore è dentro il mondo dell'editoria (anzi, ha aperto una casa editrice digitale) ma si è trovato lo scorso anno alle prese con un aspetto della scuola che anche noi abbiamo ben analizzato; primo impatto con l'elenco dei libri di testo e la caotica situazione di testi bloccati, difficili da utilizzare, da annotare...
Provata a confrontare la sua con la vostra esperienza:
Oltre alla prova intensiva della "ferraglia" (ne stiamo testando concretamente almeno 4 diversi) stiamo anche attrezzando le nostre aule virtuali per organizzare in modo adatto il lavoro. Siccome abbiamo già i nomi di tutti gli alunni, stiamo già predisponendo i loro account. Ma ovviamente un indirizzo di posta utile per la scuola non si trova come i granellini di sabbia nelle scarpe d'estate. Come sapete ci appoggiamo alle funzioni evolute di Google per utilizzare indirizzi e strumenti di un certo livello. E' una funzione che utilizziamo ormai da un paio di anni e ci eravamo sempre tenuti molto cauti nelle richieste.
Avevamo iniziato chiedendo un certo numero di account, diciamo 200; poi abbiamo raddoppiato, ma in previsione del nuovo anno... non sarebbero più bastati, perché come sapete anche le altre scuole mariste d'Italia utilizzano insieme a noi questo strumento e quindi i numeri sono un po' più alti delle nostre esigenze locali. Per non fare tardi abbiamo chiesto un timido incremento di altri 100/200 account. Ci hanno risposto in nemmeno 24 ore, ma con un numero diverso: ci hanno subito concesso altri 2000 (duemila!) account. Basterebbe una calcolatrice per immaginare gli spazi di data-storage che Google deve avere da qualche parte nel pianeta per soddisfare simili richieste, perché ad ogni account corrisponde un (possibile) spazio di oltre 20 Gb. Fate voi i calcoli!
Ma delle funzioni evolute di Google e degli account... parleremo un'altra volta.
E tra un giro e l'altro sul web si incontrano anche tante risorse, di tutti i tipi; spesso di livello non eccelso o segno di una didattica che si accontenta un po' troppo semplicemente di "lifting digitale"; non basta trasformare le fotocopie in file pdf o le verifiche in cruciverba digitali... da stampare e poi completare (per poi verificare con la risposta sotto mano...). C'è un proliferare incredibile di queste raccolte sul web, eccone ad esempio due, abbastanza semplici.
http://www.alphacentauri.it
Una collezione di varie risorse per la scuola media, in particolare mappe concettuali di storia
http://www.annoscolastico.it/
Ecco un altro indice catalogo di risorse,suddivise per settori e argomenti, abbastanza interessante, a cura di docenti che condividono i propri materiali sotto licenza Creative Commons (parleremo anche di questo...)
giovedì 1 agosto 2013
alla ricerca del tablet più adatto... ma non solo
E' vero, è appena iniziato agosto, ormai l'estate è al top, eppure eccoci ancora qui a trafficare in vista del nostro progetto per il prossimo anno scolastico che ormai... si comincia ad intravvedere.
Proprio in questi giorni stiamo sperimentando alcuni tablet per verificarne il funzionamento e le capacità e soprattutto stiamo cercando sulla rete soluzioni e sperimentazioni di chi ha già le mani in pasta. Trovare in rete materiale e informazioni utili non è sempre cosa facile, in particolare si fatica a trovare riflessioni e valutazioni serie sulle esperienze già avviate.
Abbiamo contattato il centro Cremit (diretto dal prof. Pier Cesare Rivoltella) per conoscere i risultati di alcune sperimentazioni sul campo; a quanto pare è una delle poche realtà che sta verificando le reali ricadute sugli alunni e sulla scuola dell'uso dei tablet in classe.
Vi consigliamo di dare un'occhiata a questa risorsa (ecco il link per il Cremit) e, in particolare al progetto Motus, che intende monitorare proprio le ricadute culturali del tablet come strumento didattico. Trovate un report interessante su questa sperimentazione seguendo questo link.
E' disponibile anche un articolo pubblicato all'inizio dello scorso anno dal quotidiano Avvenire, che parla proprio di questa sperimentazione (guarda l'articolo)
Proprio in questi giorni stiamo sperimentando alcuni tablet per verificarne il funzionamento e le capacità e soprattutto stiamo cercando sulla rete soluzioni e sperimentazioni di chi ha già le mani in pasta. Trovare in rete materiale e informazioni utili non è sempre cosa facile, in particolare si fatica a trovare riflessioni e valutazioni serie sulle esperienze già avviate.
Abbiamo contattato il centro Cremit (diretto dal prof. Pier Cesare Rivoltella) per conoscere i risultati di alcune sperimentazioni sul campo; a quanto pare è una delle poche realtà che sta verificando le reali ricadute sugli alunni e sulla scuola dell'uso dei tablet in classe.
Vi consigliamo di dare un'occhiata a questa risorsa (ecco il link per il Cremit) e, in particolare al progetto Motus, che intende monitorare proprio le ricadute culturali del tablet come strumento didattico. Trovate un report interessante su questa sperimentazione seguendo questo link.
E' disponibile anche un articolo pubblicato all'inizio dello scorso anno dal quotidiano Avvenire, che parla proprio di questa sperimentazione (guarda l'articolo)
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